“Intervista a:” è un format pensato per raccontare la realtà attraverso un unico filo conduttore: le stesse cinque domande rivolte a persone diverse. Professionisti, creativi, imprenditori e voci fuori dal coro rispondono con la propria prospettiva, creando un mosaico di idee, esperienze e visioni. Ogni intervista è un tassello di un racconto collettivo che ci permette di cogliere analogie e differenze, punti di vista inaspettati e riflessioni condivise.
I problemi del vino oggi sono molteplici e non sono solo di natura congiunturale, come ad esempio il tema dei dazi Usa. Siamo di fronte, infatti, ad una rivoluzione epocale dei mercati, delle tendenze di consumo, dell’approccio dei consumatori nei confronti delle bevande alcoliche a partire proprio dal vino. Il comparto vitivinicolo, quello italiano in primis, ha potuto vivere circa 40 anni di una condizione ideale rappresentata da una domanda di vini di qualità superiore all’offerta.
Da alcuni anni questo processo si è rallentato per varie ragioni, alcune di natura congiunturale/economica ma altre sono dipendenti da un approccio diverso dei consumatori nei confronti del vino, a partire dalle giovani generazioni. Non vi è dubbio che ormai il vino molto raramente rappresenta una bevanda quotidiana ed è sempre più difficile individuare a livello mondiale consumatori “fedeli” al vino.
Oggi praticamente tutti i consumatori di bevande alcoliche hanno un approccio “laico” dove convivono più tendenze. Altra problematica rilevante, derivante da queste rivoluzioni sui mercati, è dettata da una comunicazione del vino che non appare più inclusiva e che pertanto necessita di profonde trasformazione al fine di attrarre un maggior bacino di consumatori a livello mondiale. Non va infatti dimenticato che oltre i 2/3 dei consumatori adulti a livello mondiale non ha mai consumato del vino e dobbiamo pertanto chiederci quali potrebbero essere gli strumenti, le strategie per attrarre nuovi consumatori al vino. E’ indubbio che le mutazioni climatiche stanno avendo un grande impatto sulla produzione del vino con aree che stanno pagando gravemente questa situazione ma altre che invece ne stanno beneficiando.
Quello che è indubbio è che anche la ricerca e le tecniche produttive dovranno inevitabilmente trovare nuove soluzioni per garantire produzioni di qualità adeguata anche nel prossimo futuro.
Il tema chiave per creare un rapporto con il vino migliore tra i giovani è riuscire a costruire nuovi modelli comunicativi più inclusivi, con un linguaggio più coerente alle attuali aspettative delle giovani generazioni.
Non significa banalizzare le comunicazione ma co-creare, insieme ai giovani, nuove modalità di relazione con il vino. In questa direzione grande importanza ha la cosiddetta wine experience, cioè la possibilità di creare relazioni con il vino più dirette e autentiche. E su questo fronte l’enoturismo può rappresentare uno straordinario modello di comunicazione del vino anche e soprattutto sul target giovani.
Per queste ragioni MWW2026 dovrebbe rispondere alla domanda: “Sono i giovani che si sono allontanati dal vino o è il contrario?”. Quello che è indubbio è che i giovani non vogliono approcciarsi al vino attraverso l’educazione ma attraverso esperienze vere.
L’AI avrà un grande impatto anche nel settore del vino sia sul fronte produttivo che quello comunicativo. Sarà però necessario un importante investimento in competenze sia tecniche che comunicative in grado di poter capitalizzare al meglio le attuali potenzialità offerte dalle nuove tecnologie a partire da quelle digitali.
Il maggiore potenziale oggi per il settore vitivinicolo è sicuramente rappresentato dal cosiddetto DTC (direct to consumer) e cioè da tutti quegli strumenti, a partire dall’accoglienza e dall’e-commerce, che consentono di “disintermediare” il rapporto tra imprese del vino e i consumatori finali.
Servono però profondi miglioramenti sia dal punti di vista degli strumenti da utilizzare (deve svilupparsi maggiormente la digitalizzazione delle imprese del vino) sia per quel che riguarda le competenze delle risorse umane coinvolte nelle imprese vitivinicole. Sono necessari sul fronte ospitalità dei manager (hospitality manager) molto più competenti ed in grado di interagire con l’area turistica (tour operator, portali vendite esperienze, ecc.).
Come pure sono ancora molte le potenzialità di sviluppo di molti mercati internazionali ma anche su questo fronte è necessario un forte miglioramento nella capacità di presidiare adeguatamente i mercati (nuovi modelli di partnership con gli importatori/distributori), e di avere export manager sempre più competenti in grado di definire strategie commerciali internazionali innovative e più aderenti ai fabbisogni attuali dei mercati del vino a livello mondiale.
Il vino ha davanti a sé ancora molte opportunità di sviluppo in quanto, come sottolineato precedentemente, fino ad oggi è riuscito ad intercettare solo parzialmente le tante potenzialità che ha a disposizione. Il vino, inoltre, non rappresenta solo un prodotto della “tradizione”, ma ha un forte e costante appeal “contemporaneo”, in quanto è in grado di adeguarsi ai tempi che cambiano, ma affinché ciò avvenga è fondamentale che il sistema produttivo accetti la sfida dell’innovazione, non tema di modificare il suo approccio comunicativo, limiti l’atteggiamento elitario a vantaggio di una democratizzazione del suo linguaggio al fine di non intimorire i potenziali ancora tanti consumatori.
Lavinia Furlani
Ciao sono Lavinia Furlani. Sono filosofa, giornalista e counselor. Ho sviluppato negli ultimi vent’anni un’importante esperienza nel settore vitivinicolo fornendo consulenze sia ad aziende private che a enti pubblici, grazie alle quali ho affinato le mie capacità di comunicazione dell’identità delle imprese e le mie conoscenze in ambito enoturistico. Attualmente sono presidente di Wine Meridian, il magazine che ho fondato assieme a Fabio Piccoli a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole italiane. Le mie competenze nascono dall’unione della Filosofia, del Counseling, del Giornalismo, della Comunicazione, della Formazione e della passione per cibo e vino.
Sono docente in numerosi corsi di formazione sui temi della comunicazione, dell’enoturismo e del marketing; sono inoltre responsabile dell’area Formazione di Wine Meridian e autrice di numerose pubblicazioni sia in ambito filosofico che enogastronomico.