[ MWWTALK 1 ]. Nel mondo del vino, il valore percepito non si costruisce solo con la qualità del prodotto. Si costruisce, oggi più che mai, con la capacità di raccontarsi in modo distintivo, coerente e memorabile. Ma in un contesto sempre più affollato, le vie tradizionali spesso non bastano più.
Ecco perché mi rivolgo a voi, care cantine: il metaverso non è un semplice trend destinato a svanire; è una nuova frontiera viva e pulsante, un territorio in continua evoluzione dove comunicazione, identità e relazione con il pubblico si trasformano profondamente. È qui che potete raccontarvi in modo autentico, creare esperienze memorabili, e aprire nuove strade per farvi conoscere, riconoscere e scegliere, anche da chi ancora non vi ha mai incontrate.
Per le aziende vitivinicole, rappresenta uno spazio professionale e strategico in cui presidiare il proprio racconto, creare esperienze personalizzate, ampliare il bacino di relazioni e generare nuove opportunità commerciali.
• Per differenziarsi in modo autentico.
Non è solo una questione estetica. È costruire ambienti digitali su misura che parlano il linguaggio del proprio brand, dei propri valori, del proprio territorio. Ambienti che non si visitano: si vivono.
• Per raggiungere nuovi interlocutori, senza limiti geografici.
Buyer internazionali, giornalisti, influencer e winelover possono accedere con un clic, esplorare, dialogare, acquistare. Senza spostamenti, senza barriere.
• Per moltiplicare l’impatto di un investimento.
A differenza di una fiera fisica, dove la visibilità dura pochi giorni, un’esperienza nel metaverso resta online per settimane, è condivisibile, visitabile, tracciabile.
• Per misurare. Migliorare. Evolvere.
L’interazione digitale non è vaga: è misurabile. Chi entra, cosa guarda, con cosa interagisce, dove si ferma. I dati diventano strategia. E la strategia si può ottimizzare.
Il metaverso non è la fine del rapporto umano (e la Metaverse Wine Week lo dimostra ampiamente), ma un nuovo modo di costruirlo. Non sostituisce la terra, la cantina, la visita in azienda. Li anticipa, li arricchisce, li prepara. E oggi, chi guida un’azienda del vino ha due possibilità: attendere che diventi una scelta obbligata, o iniziare subito a presidiarlo da protagonista.
Augusto Faglia
COO | VANILLA INNOVATIONS, INC.
Sono nato più o meno un eone fa, in un mondo analogico, lontano e solo dopo un paio di decenni, esattamente dopo aver messo le mani per la prima volta su un computer, ho capito cosa volevo fare nella e della mia vita . Da quel giorno ho iniziato il mio percorso di studio nell’informatica e, successivamente, ho iniziato la mia carriera come programmatore, poi analista e quindi amministratore di sistema prima di passare alla gestione dei progetti. Questo percorso, aiutato da alcune soft skill innate, mi ha portato nel tempo a diventare consulente per alcuni importanti attori dell’industria elettronica e ICT. Un ruolo che anche se ho amato, non mi donava ciò di cui ero in cerca.
Nonostante questo, e visto che l’affitto andava pagato ogni mese, passai quasi dieci anni saltellando da una azienda all’altra, fino all’incontro con il mio attuale socio con cui ho dato vita a Vanilla Innovations, Inc. di cui oggi sono COO. Da quel momento, con il mio team, do vita a progetti innovativi e con loro creo spazi virtuali unici, dedicati a promuovere il turismo, i territori e il patrimonio enogastronomico italiano nel mondo.